Lorenzo Butti – Five Works, Must Gallery 2014

Lorenzo Butti sa che un artista deve seguire la magia, che è una specie di approccio anarchico nel momento in cui senti di dover fare qualcosa. Lorenzo sembra, infatti, pensare attraverso le cose, e non solo sulle cose, e questo ha una grande influenza sul modo di vedere il mondo e sul suo modo di lavorare. Lorenzo pensa che un disegno, un progetto, uno schizzo, una rivista, un incontro, rendono l’idea della storia e del pensiero che ci sta dietro e del perché sono stati fatti dei cambiamenti. A volte sparge su un tavolo schizzi, disegni e carte perché sa che in tutto questo caos c’è un modo di stare al mondo, un modo di vedersi dal di fuori, un’aderenza tra un modo di essere e un modo di fare, un’etica insomma, e questo perché Lorenzo Butti pensa che si possa incidere sulla realtà, anche se sa che la realtà è imprendibile, ma si può percorrere la vita con un atteggiamento etico verso se stesso e verso gli altri, senza che questo diventi professione. Lorenzo sembra voler sostenere, in tutti i suoi progetti, la poetica dell’instabilità: l’accettazione della non verità, la non esistenza di una verità, l’abitudine, ad esempio, a non giudicare o a giudicare molto da lontano, attraverso quell’universo combinatorio da lui più volte esplorato e che stavolta, come un poeta, si costruisce attorno.

Francesca Alfano Miglietti (FAM)

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